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Pesce carassio d'orato

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carassius auratus L.



Nome dialettale (Trentino): carass, pess ross

Ordine: CIPRINIFORMI

Famiglia: CIPRINIDI



Osservabilità: non molto frequente

Descrizione: pesce di taglia media che a prima vista assomiglia molto ad una piccola carpa; il dorso è molto ricurvo e il profilo ventrale quasi rettilineo; la bocca è terminale, ma protrattile verso il basso; contrariamente alla carpa, non ci sono barbigli ai lati della bocca; le labbra sono carnose; le scaglie, di grandi dimensioni, sono 27-32 lungo la linea laterale; la livrea è marrone scuro sul dorso e bronzea sui fianchi; negli esemplari allevati o tenuti in cattività sono state selezionate colorazioni dal rosso al bianco sporco (pesci rossi); pinne di colore marrone-grigio; dorsale lunga, caudale con lobi arrotondati

Taglia massima: lunghezza 45 cm, peso 2,5 kg

Habitat tipico: stagni e pallidi, laghi collinari, fiumi pedemontani e di pianura

Abitudini diurne o notturne: diurno e notturno

Ambiente preferenziale: fondali fangosi e ricchi di vegetazione

Comportamento: si riunisce in branchi anche molto numerosi che si nascondono tra la vegetazione sommersa o, più raramente e soprattutto in primavera, salgono immobili poco sotto la superficie

Alimentazione: onnivoro

Maturazione sessuale: 2-3 anni

Periodo riproduttivo: tra giugno e agosto

Siti riproduttivi: nelle zone costiere ricche di vegetazione sommersa

Modalità riproduttive: la riproduzione coinvolge grandi gruppi di individui; le uova sono piccole e numerose; una volta emesse e fecondate aderiscono alla vegetazione fino alla schiusa

Status della specie: è specie esotica per le acque italiane, introdotta come pesce ornamentale e diffusasi a dismisura in molti ambienti d'acqua ferma o lenta a scapito delle specie autoctone

Note ulteriori: i pesci rossi ornamentali, se immessi nell'ambiente naturale, raramente mantengono la vivace colorazione rossa e tendono a riacquistare progressivamente la tipica livrea bronzea




 

Materiale reperito su Piccola guida all'ittiofauna dei biotopi della provincia di Trento a cura di Lorenzo Betti © Provincia Autonoma di Trento