Fiordi del Mar Baltico in terra svedese, un vero paradiso per la pesca.
Questo mare dai bassi fondali e ben distante da quello aperto e dalle sue correnti, ha un bassissimo tasso di salinità e permette lo sviluppo di flora e fauna tipica delle acque dolci. Durante la migrazione riproduttiva viene attraversato da fitti banchi di aringhe, fonte di cibo fondamentale per vari predatori. E’ il regno dei lucci.
Presenti in maniera davvero massiccia e con grossi esemplari, gli esocidi abbondano tra insenature, canneti, rocce affioranti, secche, quasi ovunque, ed ogni lancio può essere quello giusto. Circondati da una natura incontaminata e silenziosa, abbiamo fatto il cosiddetto “weekend lungo” vale a dire da mercoledì a domenica, pescando 3 giorni e mezzo. La pesca si svolge esclusivamente a bordo di barche attrezzate allo scopo, con motori da 15 a 25 cv e robuste ancore per potersi fermare in pesca in caso di forte vento.
Il primo giorno, subito in barca al mattino, ci dividiamo in 3 equipaggi da 2 persone. I pesci non si fanno attendere. Un po’ ovunque e con qualsiasi esca agganciamo pesci meravigliosi e molto più combattivi rispetto a quelli a cui siamo abituati in Italia. Siamo poco oltre il periodo di frega ed i lucci dopo aver deposto le uova sono in acque basse pronti a scattare sulle nostre esche. Sondiamo i bassifondi con metodo e esche leggere, minnow galleggianti, jerk, ed è incredibile come si può osservare nell’acqua cristallina il tragitto della nostra esca, interrotta poi da un fulmine che scatta da diversi metri per ghermirla in una frazione di secondo. Gli esemplari più grossi spesso inseguono l’esca prima di addentarla, tenendoci letteralmente con il fiato sospeso. A fine giornata abbiamo catturato decine di pesci e c’è già il primo big pike sul metro! Abbiamo lanciato i nostri artificiali immersi nella natura, vedendo uccelli migratori come le sterne artiche o le oche venute dal Canada per nidificare, incontrando pochissima gente e godendoci un bellissimo sole ed una temperatura mite che non hanno minimamente rallentato l’attività dei lucci, insomma, siamo in un sogno! Il secondo giorno è stato davvero surreale. Io e Mauro usciamo in barca e cominciamo subito a prendere qualche pesce, 6-7 lucci, poi il vento si placa del tutto e i lucci sembrano scomparsi. Cambiamo posto ripetutamente, ci spostiamo su vari versanti delle isole rocciose che caratterizzano il pittoresco scenario Baltico, niente. Grazie alle carte nautiche ed al Gps diamo appuntamento alle altre barche per pranzare su un isoletta. Tutti hanno preso qualche luccio ma sono 2 ore che si macina filo a vuoto. Panini, birretta, chiacchiere e risate sugli affascinanti massi levigati dall’azione glaciale e dalle onde, ricamati dai licheni che siamo soliti osservare in alta montagna, un goccio di caffè e… siamo pronti a ripartire. Ma non sembra esserci verso. Anche in un paradiso simile può esistere la giornata storta…ma evidentemente non è il nostro caso: entriamo in un ansa normalissima, le condizioni meteo non sembrano essere minimamente cambiate, eppure qualcosa dev’essere successo. E’ il finimondo: ad ogni lancio scatta un luccio sull’esca, ne prendiamo, ne perdiamo slamati, ne vediamo inseguire e/o pizzicare l’esca e svariate volte abbiamo entrambi il pesce in canna contemporaneamente. Non attaccano decisi l’esca, spesso la toccano e le abboccate sono difficili da ferrare ma sono veramente tanti e le catture si susseguono. Dobbiamo ricorrere a esche ridotte, minnow sui 9 cm sono l’ideale ( e pensare che il sottoscritto, convinto di fare solo la pesca ai grossi con jerk enormi e gomme xl li aveva lasciati a casa, ma Mauro ne ha per me! ) e il divertimento è assicurato. Quasi tutte le mangiate le vediamo a vista, adrenalina pura! Le taglie non sono mediamente eccessive, sui 60-70 cm ma con il tempo escono diversi pesci sui 75 cm e 4 esemplari di 80-85 cm, il totale non lo ricordo ma si trattava di 45-50 esemplari in 2!!!! Ma non in tutto il giorno, a parte i primi 6-7 al mattino li abbiamo presi tutti in 3 ore di follia pura.
Ovviamente non è la regola, siamo consci di aver beccato il momento impossibile, la grande giornata. Ma la dimostrazione della quantità e qualità di pesce del Baltico svedese è davvero unica ed impressionante. Il resto della nostra spedizione passa veloce tra pesci, natura e tante emozioni, il solo rammarico di aver perso un vero big che avrebbe coronato una vacanza perfetta ma poco importa. E’ il mio secondo viaggio in Svezia, nel primo avevo preso uno splendido esemplare di 8,5 kg per 105 cm, ma avevo sudato poche catture per condizioni avverse. Stavolta non pretendevo un altro big ( anche se c’ero quasi! ) ma volevo vedere dal vivo la leggendaria pescosità, le catture in abbondanza che non avevo fatto nel primo viaggio. Ebbene, ora posso dire di avere avuto tutto. E non sono mancate altre emozioni, come l’incontro con un grosso salmone atlantico verso il mare aperto che si è voltato solo un attimo verso le nostre esche facendoci prendere un infarto, era sicuramente almeno un metro!
E che altro dire di questa terra straordinaria? Basta fare qualche chilometro in auto di giorno appena fuori paese per vedere caprioli, lepri, daini e volpi nei prati lungo le strade, praticamente un safari nord europeo.
Arrivederci Svezia, non vedo l’ora di tornare sui fiordi del Baltico, pronto per un'altra sfida!