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Pesce scardola

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Scardinius erythrophthalmus L.



Nome dialettale (Trentino): sgardola, coarossa0

Ordine: CIPRINIFORMI

Famiglia: CIPRINIDI



Osservabilità: frequente e facile durante tutto l'anno

Descrizione: pesce di dimensioni medio-piccole; corpo tozzo, ma appiattito lateralmente; testa pari a 115-116 della lunghezza totale; bocca terminale con la mascella inferiore sporgente; occhi grandi con iride giallo-arancio; 37-46 scaglie lungo la linea laterale; colorazione della livrea grigio scuro sul dorso, argentea sui fianchi e bianca sul ventre; pinne grigie o grigio scuro negli adulti; nei giovani la caudale appare vivacemente rossa, con alla base una grossa macchia nera

Taglia massima: lunghezza 40 cm, peso 1,5 kg

Habitat tipico: stagni e paludi, laghi di pianura e fondovalle, laghi collinari fino a oltre 1.000 m di quota, risorgive pedemontane, fiumi pedemontani

Abitudini diurne o notturne: diurno

Ambiente preferenziale: sottoriva

Comportamento: soprattutto da giovane forma grandi branchi che stazionano nei sottoriva e si aggirano tra la vegetazione, talvolta in superficie; gli adulti stanno sul fondo e tendono a diventare solitari

Alimentazione: onnivoro e opportunista

Maturazione sessuale: 1-2 anni i maschi, 2-3 anni le femmine

Periodo riproduttivo: tra maggio e agosto

Siti riproduttivi: nei canneti, tra la vegetazione sommersa o sulla ghiaia in acque molto basse

Modalità riproduttive: la frega avviene in massa ed è accompagnata da continui sciacquii nelle acque basse dei sottoriva; le uova agglutinate e fecondate vengono lasciate in balia dei predatori, ma schiudono in pochissimi giorni dando vita a grandi sciami di avannotti

Status della specie: è una specie molto tollerante che in condizioni di eutrofia diventa invasiva, soprattutto in assenza dei controllo dei predatori

Note ulteriori: nella stagione invernale le scardole più grosse si nutrono anche di piccoli pesci che spesso sono giovani della loro stessa specie




 

Materiale reperito su Piccola guida all'ittiofauna dei biotopi della provincia di Trento a cura di Lorenzo Betti © Provincia Autonoma di Trento